Axpo Italia e Pulsee Luce e Gas: come evolve l’energia, anche nel tessile e nella moda

Per definizione l’energia è un elemento immateriale. Non la vediamo e non ci accorgiamo che c’è, finché non ci viene a mancare.

Nell’ultimo anno, i temi legati all’energia hanno caratterizzato in modo profondo le nostre vite, alimentando il dibattito e determinando i costi di gestione di aziende ed economie domestiche e al contempo lasciandoci una nuova consapevolezza sui temi a questa legati così come alle urgenze della sostenibilità. Se infatti “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”, la crisi energetica e dei costi dovuta alla volatilità dei prezzi sui mercati internazionali, ha accelerato le urgenze rispetto alla necessità di accedere a fonti di approvvigionamento a impatto zero. Un percorso che per molte aziende era già partito ma che, giocoforza, si è trovato a dover affrontare un impulso improvviso.

Simone Demarchi

Ne abbiamo parlato con Simone Demarchi (in foto), CEO di Axpo Italia, uno dei principali fornitori di energia delle aziende italiane (attivo anche nel comparto moda e tessile con oltre cento aziende servite) e che, dal 2019, ha lanciato Pulsee Luce e Gas brand digitale, semplice e innovativo che offre a tutti i suoi clienti solo energia elettrica certificata al 100% da fonti green. 

Abbiamo esplorato con lui tematiche che indagano il nostro rapporto con l’Energia, tema che i media, spesso, non approfondiscono.

  • Dottor Demarchi, dal suo osservatorio privilegiato lei ha una visione reale della situazione. Riguardo ai costi dell’energia, cosa è successo sul mercato? Perché a un certo punto ci siamo trovati a pagare di più?

Siamo reduci da un anno estremamente complesso per le economie di tutto il mondo. In particolare, ha messo i temi dell’energia sempre più al centro nel dibattito, rendendoli protagonisti di discussioni talvolta persino eccessivamente semplicistiche, con toni che non fanno giustizia alla complessità che sta dietro a una materia difficile come la composizione del prezzo dell’energia. Quello a cui aziende e famiglie si sono trovate di fronte è per un verso l’effetto di un percorso che parte da lontano e che precede l’evento scatenante la corsa agli acquisti di gas (ovvero il conflitto bellico): l’interruzione degli investimenti sulle fonti non rinnovabili. La transizione energetica è un processo fondamentale ma non può esimersi dall’esigenza di gradualità. Lo stop agli investimenti unito ai timori legati al blocco dell’approvvigionamento da quello che era il Paese da cui tutta Europa importava più gas, ovvero la Russia, hanno portato ad una vera e propria corsa agli approvvigionamenti di gas in un periodo molto limitato di tempo. Come in ogni dinamica economica che si rispetti, quando c’è un’offerta scarsa o una potenziale offerta scarsa sul mercato che potrebbe non soddisfare una domanda comunque molto sostenuta, si verifica un rialzo dei prezzi. E questo, va a determinare sia la spesa delle aziende che i costi di tutte le famiglie. 

  • Quali sono attualmente gli strumenti di cui disporre per poter intervenire sui costi, sul risparmio di energia? Cosa può fare PULSEE per farci risparmiare?

Ci sono diversi strumenti che si possono mettere in campo. Detto che sarebbe poco realistico affermare che potremo nel breve termine fare a meno del gas – e comunque stati e Governi stanno lavorando per trovare un’alternativa a quello proveniente dalla Russia – oggi una strategia energetica virtuosa da parte di aziende e persone può aiutare a limitare gli sprechi e renderci più o meno autonomi dalle oscillazioni dei prezzi all’ingrosso. Per quanto riguarda le aziende di tutte le filiere, la diversificazione degli approvvigionamenti è senz’altro un buon punto di partenza, l’autoproduzione (grazie ad esempio al fotovoltaico unito a sistemi di accumulo) è un altro elemento che può sostenere una percentuale del fabbisogno energetico e infine la visione di medio-lungo periodo. Esistono contratti di fornitura a lungo termine che hanno il duplice vantaggio di bloccare il prezzo dell’energia e approvvigionare le aziende da sole fonti rinnovabili, rendendo quelle imprese anche partecipi della crescita di tutto il sistema legato alle fonti sostenibili del nostro Paese. Per quanto riguarda le famiglie, ora c’è senz’altro una consapevolezza diversa dell’energia domestica ma ciò che conta è comprendere quale sia la fornitura che rappresenta il meglio per le proprie esigenze, quindi personalizzare le proprie forniture e scegliere la compagnia che sappia reagire con flessibilità al contesto. Noi con Pulsee ad esempio, abbiamo creato Limit.e che è stato il nostro modo per rispondere alla volatilità dei mercati: diamo ai nostri clienti tutti i vantaggi di un costo indicizzato che si adegua alle decrescite dei prezzi sul mercato e, allo stesso tempo, assicuriamo che non pagherà mai più del costo limite, fissato al momento della sottoscrizione, per la componente energia. È il nostro modo per proteggere le famiglie e assicurare la loro tranquillità, mettendole al riparo da quei costi tri o quadruplicati che hanno dovuto affrontare lo scorso anno.

  • Come è possibile oggi disegnare una ricetta energetica “su misura”, personalizzata?
    Dal punto di vista dell’azienda, gli investimenti in tecnologia e innovazione sono senz’altro il primo passo per dotarsi di strumenti che supportino una strategia energetica vincente.
    Poi, è essenziale avere ben chiara la situazione in merito ai propri consumi: quanta energia mi serve in base al mio stile di vita o in base all’attività della mia azienda? Le esigenze delle persone e delle aziende possono cambiare. Quindi, la ricetta energetica definitiva non esiste. È possibile però affiancarsi a qualcuno che sappia consigliare e proporre quella giusta per le proprie esigenze a seconda del momento. Se c’è una cosa di cui l’estate scorsa ha reso tutti più consapevoli è che i mercati sono interconnessi e i cambiamenti negli equilibri geopolitici in Europa e nel mondo possono essere drastici e repentini avendo un effetto immediato sulle nostre economie. La ricetta giusta nella gestione dell’energia è quella che assomiglia a me, alla mia famiglia e alla mia azienda, che guarda al futuro con un approccio consapevole e che mette al centro, insieme alla sostenibilità in termini di costi, la capacità di contribuire agli obiettivi di sostenibilità di tutto il sistema, da cui passa la possibilità di limitare gli effetti del cambiamento climatico.
  • Il tessile e la moda sono settori la cui ossatura è costituita da aziende energivore. Cosa può fare un’industria per essere più sostenibile, per avere un doppio vantaggio: essere sostenibile e risparmiare sui costi? 

Parliamo di settori importantissimi per il concetto stesso di Made in Italy nel mondo. Axpo Italia è fornitore di moltissime aziende del tessile e della moda italiane di ogni dimensione e, come per tutti gli altri settori, credo sia decisivo anche nella moda approcciare una strategia energetica, in termini di consumo, approvvigionamento e diversificazione che guardi al futuro con consapevolezza. La filiera del fashion in Italia è già molto impegnata in importanti azioni per la sostenibilità della produzione, dal riciclo al riutilizzo, ma deve assumere coscienza del fatto che, mai come oggi, la gestione energetica è un elemento di competitività da non sottovalutare. Allo stesso tempo, e questo vale per tutte le industrie, è essenziale essere coscienti che i clienti scelgono i brand anche in base a quanto questi si attivano per il pianeta e per le persone. Entrambi gli obiettivi, sostenibilità e risparmio, possono essere raggiunti con accordi di lungo termine per ricevere energia rinnovabile cautelandosi dalle oscillazioni dei prezzi. 

  • La competizione è parte della vita di tutti i giorni. La comunicazione è essenziale per potersi imporre su un mercato complesso. La squadra PULSEE ha scelto un cliché inconsueto per un brand che vende energia e si rivolge anche ai giovani con un linguaggio diretto, creativo, con video che associano l’energia utile al nostro benessere con l’energia del colore, della bellezza, della musica. Parlare di un argomento così importante ed essere credibili, si può fare quindi anche senza tecnicismi… 

Sin dalla sua nascita abbiamo scelto per Pulsee una chiave narrativa che parlasse di passioni, sostenibilità e stili di vita delle persone. In un contesto competitivo dell’energia domestica come quello Italiano, ci sembra una scelta giusta quella di chi pensa guardando in prospettiva e andando oltre la commodity. Certamente il tema prezzo è fondamentale e cerchiamo di essere sempre tra i brand più competitivi sul mercato ma, ci teniamo ad associare all’energia un sistema di valori che includa molto altro e che parli ad un consumatore attento di quello che il brand fa anche al di fuori del suo settore. Per questo abbiamo, sin dagli esordi di Pulsee, avviato progetti a sostegno di start up e giovani società d’innovazione, sosteniamo i territori in cui viviamo con molte operazioni che agevolino la relazione tra la marca – che per definizione propone servizi immateriali – e persone che possano rispecchiarsi nel suo sistema di valori. E poi vogliamo occuparci di pianeta e ambiente in modo responsabile e consapevole. Axpo Italia, che è proprietaria del brand Pulsee Luce e Gas, appartiene al primo gruppo di energia rinnovabile in Svizzera ed uno dei maggiori trader in tutta Europa sulle rinnovabili e quindi ha il dovere di mettere il sostenibile al centro della sua brand equity. È per questo che diamo a tutti i nostri clienti energia elettrica certificata al 100% da fonti sostenibili e sviluppiamo partnership che aiutino la nostra comunità di riferimento ad un approccio consapevole della sostenibilità. Cito la recente collaborazione con AWorld piattaforma ufficiale a supporto di “ActNow”, la campagna globale contro il cambiamento climatico delle Nazioni Unite, nata con l’obiettivo di guidare ed incentivare le persone a vivere in maniera sempre più sostenibile, misurandone l’impatto e il footprint sull’ambiente, i cui servizi sono integrati nell’applicazione di Pulsee Luce e Gas. 

  • Lei è uno sportivo: sul campo da tennis, su una pista da sci, occorre prendere di continuo decisioni improvvise, che richiedono molta “energia”: la disciplina, la concentrazione e l’impegno sono caratteristiche sufficienti per avere successo anche nel governare una realtà moderna, dinamica come PULSEE, ci sono parallelismi con le discipline sportive che frequenta?
    Come operatori di mercato siamo abituati ad allenare la capacità di prendere la decisione che ci sembra migliore in un brevissimo lasso di tempo. Proprio come avviene in ogni disciplina sportiva, dobbiamo essere pronti e allenati ad accettare i rischi e a percorrere strade nuove per cambiare lo status quo. La possibilità di migliorare le nostre performance, deriva dall’impegno che mettiamo nello sfidare continuamente noi stessi.

Da un’indagine di Pulsee Luce e Gas Index, è stato rilevato come per 8 italiani su 10, vestire Green sia una priorità per ridurre l’impatto ambientale. Nello specifico, il 68% intende comprare capi d’abbigliamento sostenibili, il 66% ridurre la quantità di indumenti comprati, mentre il 51% dichiara di puntare su vintage e usato. E più dell’81% è attivo per dare una seconda vita agli abiti che non utilizza più. Nella scelta, a dimostrazione di un vero e proprio attivismo Green, i consumatori italiani non si dimostrano compulsivi ma, al contrario, prestano ponderata attenzione anche alla quantità di energia consumata dai brand di moda. Che i processi produttivi rispettino gli standard ambientali, che i materiali siano naturali/organici, che vengano garantite condizioni dignitose per i lavoratori che intervengono nel processo di produzione e che vengano applicati i principi di economia circolare.
Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, lo studio mette in luce anche alcuni limiti per la diffusione dell’abbigliamento sostenibile come il prezzo elevato e la difficoltà di individuare punti vendita dove poter acquistare.

The Style Lift

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