Il nuovo Dandy di Maurizio Miri assomiglierà un po’ a Oscar Wilde.

Maurizio Miri per la stagione Autunno/Inverno 22-23 riparte dall’abito e rimette in discussione il concetto di eleganza con un capo icona. Secondo il Fashion designer infatti, è la chiave per l’Uomo per potersi riappropriare di un capo fondamentale del guardaroba, insieme alla giacca. Un Uomo che darà davvero importanza alla sostanza e al comfort oltre che all’apparenza.

Abiti realizzati in fibre e lane nobili: dal cashmere al baby alpaca, al puro cammello. Tessuti avvolgenti, morbidi e caldi dunque, per un “neo-dandy” che trova piacere nel vestirsi. 

Sono molti i dettagli a partire dalla costruzione che avvicinano il capospalla, l’abito e la giacca Maurizio Miri al capo sartoriale. Le asole fatte a mano sono uno degli esempi per comprendere la direzione scelta dal brand. Di fatto, l’obiettivo per Maurizio Miri è quello di porsi con questa nuova collezione come anello di congiunzione tra la figura del fashion designer e quella del sarto, per soddisfare la richiesta crescente di un target di uomini esigenti, consapevoli e disposti a riconoscere il valore di ciò che indossano. Una nuova corrente di estetismo.

Abiti da indossare con una maglia a collo alto o con filati leggeri ma di titolo grosso. Un look da completare con scarpe eleganti, magari con fondo in gomma. I colori saranno quelli del mare d’inverno, del verde petrolio, il bruciato e i colori della terra. Un nuovo business-code adatto anche per il tempo libero.

“Sarò a Pitti Uomo perché sono convinto che ci sia grande bisogno di idee nuove, che qualcuno possa indicare nuovi percorsi creativi nell’Uomo, con nuovi codici. E io credo di poter proporre una collezione realmente nuova, interessante, ricca di contenuti. In un momento in cui le “azioni scendono” io sto investendo, per usare una allegoria finanziaria… adesso è il momento!”.

The Style Lift

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