
ISKO DENIM: un’evoluzione costante che anticipa i cambiamenti dell’industria
Nell’affrontare il tema della sostenibilità nel campo della moda è molto il lavoro da fare per assicurarsi che ogni passo avanti compiuto dalle aziende sia in linea con una visione di ampio respiro. A questo proposito, ISKO continua a dimostrarsi all’avanguardia per il suo impegno volto a migliorare l’industria. Marco Lucietti, ISKO Director of Strategic Projects, e Massimo Munari, ISKO Creative Room Art Director, ci parlano della strategia dell’azienda e del loro punto di vista.

– La sostenibilità oggi rappresenta senz’altro un punto cruciale delle discussioni attorno alla moda. A vostro avviso come sta evolvendo l’industria nel seguire questo cambiamento di percezione, che ha risvolti sia dal punto di vista del business che culturali?
Marco Lucietti, ISKO Director of Strategic Projects: Per quanto riguarda il tema moda e sostenibilità, a mio parere per fare la differenza serve una grande spinta all’innovazione, capace di massimizzare i miglioramenti che è possibile compiere nell’affrontare il percorso verso un’industria più responsabile. ISKO in questo ha un ruolo da pioniere, grazie a una ricerca costante orientata al sempre minore utilizzo di materiali vergini e alla riduzione dell’impatto ambientale. È in questo modo che si è arrivati allo sviluppo di Ctrl+Z, ora esteso all’80% della collezione ISKO: si tratta di un concept rivoluzionario poiché permette di ottenere le stesse performance dei tessuti tradizionali ma con moltissimi vantaggi dal punto di vista della sostenibilità, che diventeranno sempre più lo standard per l’azienda ma anche per l’industria tutta. Oggi per noi è motivo di grande orgoglio vedere che sempre più aziende e giovani talenti scelgono il nostro Ctrl+Z, come per esempio hanno fatto Chet Lo e altri in occasione della London Fashion Week. Inoltre, i consumatori oggi non hanno più un legame di brand loyalty con quei marchi che non si dimostrano in grado di fornire un prodotto bello ma anche trasparente e certificato. Va valorizzata la brand experience, oltre a quella di prodotto.

Massimo Munari, ISKO’s Creative Room Art Director: Dare la priorità alla sostenibilità, al giorno d’oggi, non significa più creare una moda “noiosa” e non limita la creatività. Anzi: l’innovazione sostenibile, se fatta bene, permette di realizzare prodotti estremamente estrosi avendo sempre come priorità il rispetto dell’ambiente e delle persone. Oggi i consumatori comprano denim prima di tutto perché emoziona, e in secondo luogo perché è sostenibile; ecco quindi che sta alla mente creativa imparare a muoversi entro confini di sostenibilità molto precisi pur riuscendo a offrire nuove prospettive di stile. Per chi come me fa questo lavoro è una sfida davvero affascinante.
– Come si inserisce tutto questo nel solco di quel perseguimento della bellezza, dell’estetica e anche della realizzazione di sé che è tipica del modo in cui le persone vivono e respirano la moda ogni giorno?
Marco Lucietti: Il denim è di per sé un prodotto democratico, capace di essere protagonista sia sulle passerelle che nel fast fashion, ed è anche l’unico prodotto di moda capace di leggere i cambiamenti sociali, diventando quasi un “termometro della società” e dei suoi cambiamenti. È importante essere in grado di rispondere ai bisogni dei brand a tutti i livelli e di tutte le tipologie di persone: è con questo approccio che ISKO si rivolge tanto ai brand del fast fashion quanto a quelli del segmento lusso, anche grazie alla collezione ISKO™ Luxury by PG, una reinterpretazione iconica di questo prodotto democratico.
Massimo Munari: La moda deve prima di tutto accontentare ed entusiasmare le persone. Per riuscire a combinare sostenibilità ed emozione in un unico prodotto è necessario fare molta ricerca per quanto riguarda i materiali, il fit, gli accessori, i lavaggi e il packaging di prodotto, tenendo sempre ben presenti sia gli aspetti creativi che quelli di sostenibilità in tutte le fasi di sviluppo, evitando di sprecare materiale, utilizzando materie prime sostenibili e ricercando soluzioni che rendano possibile il riutilizzo. Oggi aiutano moltissimo il processo di sviluppo anche le nuove tecnologie CAD e la possibilità di creare fit ad hoc, studiati per diversi tipi di consumatori caratterizzati da tipologie fisiche differenti, segmentati anche a seconda dei mercati di riferimento.
– ISKO è sicuramente una potenza globale e internazionale, ma l’Italia ha sempre rappresentato per l’azienda uno snodo fondamentale. Che ruolo ha il Made in Italy nello scenario attuale?
Marco Lucietti: ISKO ha da sempre prestato grande attenzione ai luoghi in cui emergono o si sviluppano i trend principali e da questo punto di vista l’Italia rappresenta sicuramente un centro imprescindibile per l’industria del denim. I nostri hub in Italia ci permettono di capire la direzione che sta prendendo il mercato e cosa sta succedendo nell’industria. Inoltre, essendo un’azienda multinazionale, abbiamo anche hub in Inghilterra, in Germania e negli Stati Uniti. Tendiamo a stare sempre vicini ai nostri clienti cercando di interpretare i bisogni dei singoli mercati con un approccio “glocale”.
Massimo Munari: L’Italia riveste certamente un ruolo centrale nell’interpretazione della qualità, dell’artigianalità, della conoscenza delle materie prime e della creazione di prodotti all’avanguardia, senza dimenticare l’innovazione continua dal punto di vista dei trattamenti. I brand più famosi al mondo si affidano a una ricerca caratterizzata da un approccio Made in Italy non solo in termini di design e trattamenti ma principalmente per l’esperienza e le soluzioni tecniche che può offrire un paese come l’Italia. Dodici anni fa è nata ISKO Creative Room, da un’idea del management dell’azienda, proprio per fornire ai nostri clienti una rete italiana di servizi dedicati al mondo del denim – dal design al CAD fino ai primi prototipi. Un servizio a tutto tondo per i nostri clienti dal punto di vista della ricerca, dello studio di soluzioni tecniche e con a disposizione uno showroom dedicato, oltre a supportare nella ricerca e sviluppo in merito ai trattamenti grazie alla collaborazione con i nostri centri avanzati nelle Marche.
– Come ci si può assicurare che l’industria si muova insieme nella direzione giusta? Qual è il valore aggiunto che i protagonisti del mercato possono mettere a disposizione delle nuove generazioni di talenti, designer e innovatori?
Marco Lucietti: In merito a collaborazioni, partnership e al supporto educativo in qualità di mentori per i talenti più promettenti, ISKO è all’avanguardia fin dal 2013 quando lanciò il concorso ISKO I-SKOOL™, finalizzato a trasmettere alle giovani generazioni di designer preziose conoscenze inerenti al mondo del denim. L’esigenza di formarsi sui temi riguardanti materiali e processi sostenibili era già allora una delle principali priorità e ISKO in questo ha sempre rappresentato il partner perfetto.
Massimo Munari: Trasmettere conoscenze, mettere a disposizione la propria esperienza, essere in grado di identificare insieme i cambiamenti che più possono fare la differenza: sono questi i piccoli grandi passi che possono portarci lontano. Le esperienze fatte al fianco di designer emergenti in qualità di mentore sono state tra le più gratificanti della mia carriera. Non c’è modo migliore per lasciare un segno nell’industria di quello che permette di supportare i nuovi talenti. Devo dire che è anche stato uno scambio reciproco e virtuoso: ho imparato da loro tanto quanto sono riuscito a insegnare. Inoltre, mi ha anche permesso di capire dove il mercato si stesse orientando e quali nuovi prodotti fossero più in linea con le esigenze delle nuove generazioni.


Nella foto in apertura: Ctrl+Z, la nuova material science di ISKO