Giusy Bettoni

La moda virtuosa non può prescindere da una comunicazione corretta ed efficace

In tempi, come questi, di grande attenzione all’ambiente, il termine sostenibilità, ormai abusato, è sotto i riflettori in ogni settore, primo fra tutti la moda, considerata la seconda industria più inquinante al mondo. Tante aziende, anche del tessile, hanno come mission aziendale quella di fare una moda responsabile, ma non tutte hanno intrapreso un percorso virtuoso a 360 gradi verso la strada della sostenibilità. Oppure chi si è impegnato a fondo in questa direzione, spesso non è in grado di comunicare ai consumatori in modo corretto ed efficace la propria storia virtuosa. Ed è dunque sulla comunicazione che dal 2020 l’ecohub C.L.A.S.S., acronimo di Creativity, Lifestyle And Sustainable Synergy, fondato da Giusy Bettoni (nella foto), si sta concentrando, terzo step di una serie di servizi iniziati nel 2007 con il supporto a brand, produttori e designer per orientare, attuare e integrare scelte strategiche in termini di responsabilità. “Lo story making deve andare al passo con lo story telling – spiega Giusy Bettoni – . Se non si è in grado di comunicare adeguatamente, i partner commerciali e i consumatori finali non solo non saranno in grado di fare una scelta sui risultati e sui valori sostenibili, ma molto probabilmente il prezzo legato agli sforzi per raggiungere la sostenibilità verrà considerato un surplus ingiustificabile. Le persone hanno bisogno di conoscere. Perché non c’è sostenibilità senza conoscenza”.  La moda virtuosa quindi si basa su alcuni ingredienti strettamente connessi fra loro: estetica, innovazione, responsabilità e comunicazione. Quest’ultimo è ancora l’anello più debole della catena e quindi C.L.A.S.S. ha lanciato quattro iniziative guidate dalla comunicazione. C.L.A.S.S. Icon è un premio annuale attribuito ai designer visionari e responsabili che portano la sostenibilità al grande pubblico. Nel 2020  ha vinto il riconoscimento Gilberto Calzolari che nella collezione ai 20/21 ha mixato materiali nuovi, smart e di origine circolare, andando oltre la stagionalità della moda. Vi è poi il concorso internazionale Imagining Sustainable Fashion, in collaborazione con Connecting Culture,  rivolto a stilisti, fotografi, designer, illustratori, artisti e creativi per ripensare come comunicare i valori del sistema moda etico e sostenibile per arrivare a “creare un’estetica che definisca una nuova etica”. Ai concorsi si aggiungono #SmartVoices, il programma di talk con i protagonisti internazionali della moda, e The Smart Shop, la piattaforma di ispirazione e l’e-commerce che include anche una App tessile interattiva.

Conclude Bettoni: “alla base della nostra filosofia c’è dunque una formula: la Virtuous Fashion è il prodotto di una perfetta integrazione fra Design, Innovazione e Sostenibilità. Ora che ci troviamo in piena pandemia l’abbiamo implementata con una quarta dimensione, la Comunicazione”. (Nella foto il grafico che riassume queste dimensioni)

The Style Lift

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