L’arte, nel DNA del brand Anteprima, ispira anche la p/e 23 nelle stampe
di Flavia Colli Franzone
Il mood e l’ispirazione guidano Izumi Ogino nella creazione delle collezioni di Anteprima, poi viene la ricerca sui materiali che si concentra molto sulla maglieria, parte integrante dell’identità del brand. Cosi, per celebrare l’anniversario dei 30 anni con una sfilata al Parco Sempione, omaggio alla città di Milano che le ha dato i natali stilisticamente parlando, la collezione per la primavera/estate 2023 si rivela un concentrato di ispirazioni e rimandi, cari alla storia di Anteprima.
Innanzitutto l’arte di fine anni Sessanta e Inizio Settanta con richiami nelle stampe color block alla pittrice Carmen Herrera, oppure con suggestioni nelle stampe amplificate a proporzioni oversize nei contrasti bianco e nero dell’architetto e scultore Marcello Morandini. “Ho visitato la Fondazione/Museo di Morandini – conferma Izumi – e sono stata ispirata dalla semplicità dell’estetica sprigionata dai contrasti del bianco/nero. La sua iconica Sedia Bine, che condivide l’anniversario dei 30 anni con il mio brand, è stata lo spunto per collaborare attraverso un motivo di stampa esclusivo e creare una capsule collection. La moda e l’arte sono strettamente connesse nella contemporaneità. La gente comunica e crea la moda come riflesso dell’arte. Questo modo di comunicare ci consente di esprimere la nostra identità, chi siamo, chi vogliamo essere, dove stiamo andando e cosa siamo stati”.
Oltre all’arte, la designer ha portato sotto i riflettori anche l’attenzione all’ambiente attraverso la ricerca dei filati. “Abbiamo lavorato in direzione di materiali eco-fiendly – precisa la stilista – come il nylon e le fibre riciclate”. Basso impatto ambientale dunque, rispecchiato anche dall’allestimento della sfilata, aperta al pubblico, con sedute di design in carta portate via dagli ospiti per non avere scarti, ma dar loro una seconda vita altrove.
Estetica europea e sensibilità giapponese sono quel mix equilibrato che hanno reso famoso il brand. “Il più importante valore giapponese, l’armonia (Wa) e le sue implicazioni nell’etica del mio paese – spiega Izumi, – si riflette in ogni aspetto della vita, dalla natura alle relazioni con le persone, e mi ricorda quello che mi ha insegnato mia madre: non arrabbiarsi, non dimenticare di ringraziare, saper ascoltare le storie che ci raccontano, non vergognarsi di scusarsi. Anche se mi sono sempre adeguata alla cultura e alle esperienze che ho vissuto nei vari paesi, le mie radici e il mio essere giapponese sono stati calati e modulati sulle realtà locali”.