Lino d’Italia, filato “grand cru”

E’ noto che l’80% del lino viene coltivato fra Francia, Belgio e Paesi Bassi.

Da oggi invece esiste anche un lino made in Italy, vale a dire un filato di lino ottenuto da coltivazioni 100% italiane e prodotto da Linificio e Canapificio Nazionale di Villa d’Almé (BG). Una filiera quindi cortissima e tracciata con tecnologia blockchian, poiché il lino è coltivato e filato in Italia grazie al know-how dell’azienda che risale a quasi 150 anni fa. La qualità dei terreni di coltura è oggetto di un’accurata selezione, i semi di lino sono i più puri, forniti dal partner strategico Terre de Lin, le tecniche agricole e i processi industriali sono ispirati a quelli utilizzati in passato.

Lino d’Italia è dunque un filato ‘grand cru’ presentato alla scorsa edizione di Filo in colore naturale o bianco, nei titoli 24 e 36 e disponibile in quantità limitata. La prima fioritura dei campi che hanno prodotto questa fibra tutta italiana ha avuto luogo a giugno di quest’anno, grazie a Linificio e Canapificio Nazionale Società̀ Benefit che ha riportato in Italia la coltivazione del lino dopo oltre sessant’anni, iniziando dal primo campo di Astino (BG) per estendersi ad altre regioni. Attualmente nel nostro Paese la coltivazione del lino copre 16 ettari, corrispondenti a 16 tonnellate di filato. Le località dove viene attualmente coltivato il Lino d’Italia sono la Valle di Astino a Bergamo, San Secondo Parmense in Emilia Romagna, Prato in Toscana e Gravina in Puglia. L’obiettivo è di toccare quota 60 ettari per un totale di 60 tonnellate di filato entro il 2025 con un aumento del 100% previsto ogni anno.

Linificio e Canapificio Nazionale supporta i coltivatori che volessero convertire i propri campi alla coltivazione del lino, assumendosi il rischio d’impresa, pagando il raccolto al 100% anche in caso di resa inferiore. Questa posizione è in linea con la mission di social equity della Società Benefit, che vede il benessere e la tutela dei propri collaboratori al centro anche delle proprie attività profit. 

Nella foto in alto: campo di lino in Valle di Astino (BG)