Massimiliano Bresciani: “In aumento i prezzi del cotone e della lana”

Un post su Linkedin di Massimiliano Bresciani, presidente del Calzificio Bresciani, che denunciava l’aumento dei prezzi delle materie prime in un momento così difficile per il mercato ancora flagellato dalla pandemia, ci ha spinto ad approfondire con lui l’argomento.  

Massimiliano ( a destra ) e Fabio Bresciani con il padre Mario, scomparso lo scorso anno. 

Voi usate soprattutto cotone e lana delle migliori qualità per le vostre calze. Si aspettava gli aumenti delle materie prime?

L’80% della nostra produzione è in cotone per articoli ormai utilizzati tutto l’anno. Il cotone è aumentato di circa il 5/6%, mentre la lana, rispetto all’ultimo ordine che avevamo fatto a fine anno scorso, è cresciuta del 15% circa. Sinceramente mi aspettavo gli aumenti perché, appena inizierà la ripresa, aumenterà la domanda di prodotti finiti e quindi è inevitabile la speculazione sulle materie prime. Certo che in questa fase così complessa e difficile del mercato mi sarei aspettato un atteggiamento più etico.  

Quali sono le motivazioni? 

Ce ne sono tante. Le aziende che trasformano le materie prime hanno limitato la produzione e i lavoratori sono in cassa integrazione, i magazzini quindi sono sotto scorta, oppure può essere dovuto alla minor disponibilità di manodopera per la raccolta del cotone nelle piantagioni americane. Molti nostri fornitori però parlano di pura speculazione. 

I negozi di intimo sono rimasti aperti anche nelle zone rosse; è stato meno disastroso rispetto ad altri prodotti? 

In realtà le calze non sono incluse nel codice Ateco dell’intimo, quindi i negozi di underwear non potrebbero venderle. Anche se sono aperti si lamentano però che la gente non compra. Invece in generale è aumentato il consumo di calze sull’e-commerce, anche se noi non abbiamo un sito di vendita online.  

Il vostro prodotto, oltre che per l’altissima qualità, è conosciuto anche per l’originalità di certi articoli legati all’arte. 

L’arte e la poesia sono state di volta in volta protagoniste di alcune nostre calze: ad esempio alcuni anni fa le abbiamo decorate con i versi della Divina Commedia, quest’anno di grande attualità alla luce dell’anniversario dantesco, oppure con i versi dell’Amleto o con i dettagli della Cappella Sistina o l’effigie della Gioconda. Sono temi molto apprezzati all’estero, dove vendiamo il 90% della nostra produzione, fra Usa, Europa e Giappone. 

Cosa avete fatto per l’/ai 2021/22? 

Una collezione molto vasta, perché crediamo nella ripresa. Abbiamo proposto modelli in cashmere, cashmere-seta, cashmere-seta-lana con disegnature discrete. Il colore la fa da padrone: una vasta gamma di toni caldi dal ruggine al bruciato al sabbia e i verdi, oltre ai tradizionali nero, blu e grigio. 

Quali sono le vostre strategie per il futuro? 

Riteniamo che la ripartenza, dopo momenti così difficili, possa creare nuove opportunità e vogliamo farci trovare preparati. Quindi stiamo lavorando su un piano di marketing centrato sulla distribuzione. Oltre ai canali tradizionali, ci concentreremo anche su nicchie di mercato con una presenza negli alberghi top e nelle SPA di alto livello. Continueremo anche con la collezione di intimo uomo iniziata qualche anno fa con pochi capi basici ma con filati di eccellenza. 

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