MILANO FASHION WEEK, IL RITORNO DI STELLA JEAN

“ All’Adi Design Museum, Stella Jean ha presentato la sua nuova collezione accompagnata dai designer di WAMI (We are Made in Italy)”.

di Sara Sammarco

A Milano si è conclusa l’Afro Fashion Week Milano, arrivata alla sua ottava edizione. L’evento ha racchiuso momenti significativi come il ritorno  di Stella Jean dopo essersi ritirata dalle passerelle due anni fa in segno di protesta al fatto di essere l’unica designer di colore nel calendario di Camera Moda. All’Adi Design Museum si è scritto un nuovo capitolo multiculturale della moda. Stella Jean ha presentato la sua nuova collezione accompagnata dai designers di WAMI (We are Made in Italy). WAMI è una piattaforma composta da professionisti che ha come obiettivo quello di eliminare ogni forma di discriminazione sia individuale sia collettiva indipendentemente dall’origine, dalla religione e dal background culturale in particolar modo nel settore della moda. Una sfilata con il maggior numero di rappresentanti “Black Made in Italy”: molte delle donne che hanno vissuto atrocità ed attacchi a sfondo razziale erano presenti in passerella. 

Una collezione frizzante. La stilista mixa stampe animalier con camicie in cotone, abiti a rete con dettagli zebrati,  gonne stampate e voluminose dal touch africano, look bon ton  con cappelli da cowboy, per una donna cosmopolita, la cui eleganza si mostra nei dettagli. Uno stile unico, assolutamente universale.

La collezione Spring Summer 2023 segna un corridoio culturale allestito dalla cooperazione internazionale con le artigiane del Madagascar che hanno realizzato le prime felpe in raffia utilizzando esclusivamente raffia autoctona ed un uncinetto.  Questa cooperazione internazionale non poteva non partire dal territorio di appartenenza di Stella, le stesse artigiane umbre con cui ha realizzato la sua prima collezione dei capolavori in crochet di cotone arancione con importanti bordi dipinti e ricamati con le zebre. Quando si parla di sostenibilità, parliamo di circolarità che queste donne mettono in pratica motivate da necessità, tradizione, economia familiare. Sostenere queste battitrici libere della resistenza artigiana, significa preservare un patrimonio culturale comune: lo spirito da partigiana borghese vibra in un pluralismo culturale attivista.

Sul finale, la stilista fa un lungo discorso con un messaggio sociale per ribadire che siamo tutti uniti, tutti uguali, tutti Made in Italy. Romana per mezzo di padre e con una madre haitiana, Stella Jean rappresenta un punto di intersezione tra due culture apparentemente opposte. La moda è un potente megafono internazionale, una collezione è più che la somma dei suoi capi, i vestiti possono parlare più forte ed in maniera più incisiva di molte parole. Quello che si chiama “Made in Italy” non è più una questione di colore, ora ha un nuovo volto, radicato nel fatto di un processo irreversibile cha da tempo è in corso.

The Style Lift

Back to Top