RENAISSANCE COLLECTION BY PIONEER DENIM

COLLOQUIO CON CHRISTIAN RECA, COLLECTION DESIGNER E CHIEF OF MARKETING & MERCHANDISING

di Marco Poli

Signor Reca, il Rinascimento ha segnato nella Storia l’inizio di una nuova era che, per secoli, ha influenzato l’arte e il pensiero dell’uomo. Il Rinascimento che PIONEER ha preso come spunto per questa nuova collezione segnerà una svolta anche tecnologica e a beneficio del mercato? Che cosa rappresenta? 

Christian Reca, Collection Designer e Chief of Marketing & Merchandising

PIONEER è una azienda che esiste da cinquant’anni. Per noi il RINASCIMENTO non è propriamente una nascita proveniente da una situazione di decadimento ma, piuttosto è stato il mettere insieme come in un grande puzzle tutta la tecnologia che l’azienda ha acquisito nel corso del tempo a livello di macchinari e anche dal lato “umano”. Abbiamo dato un senso compiuto a una Collezione che porteremo avanti sino alla prossima stagione, sicuramente. È stato un Rinascimento più nel senso di identità aziendale. 

Anche per l’aspetto sociale, dunque…

Assolutamente sì, questo è un fattore che viene prima di ogni altro. Ovviamente, a seguire, ci sono il discorso dell’eco sostenibilità e dell’economia circolare quindi, i livelli umano e sociale, sono connessi tra loro e sono per PIONEER, imprescindibili. 

Dopo una giornata di lavoro e di incontri, qui a Denim Première Vision, c’è stato un prodotto che lei definirebbe “di punta”, un best seller?

Sono state apprezzate moltissimo le innovazioni tecnologiche; in alcuni casi delle “costruzioni” che ancora mancavano, è stato apprezzato lo sviluppo che abbiamo fatto circa le tele super-stretch. È un mondo in cui i brand non riconoscono il Bangladesh come un Paese leader in questo campo. Noi, qui, abbiamo assestato un bel colpo perché abbiamo creato, nell’ambito di tre tipi di Indigo, un ventaglio di grandi opportunità per il mercato. Ad esempio, mettendo a punto una nuova tecnologia che ha colpito positivamente tutti. 

Poi, abbiamo le cosiddette “chicche” che sono: il “pineapple fabric”, una fibra ricavata direttamente dagli scarti delle foglie dell’ananas che noi riconvertiamo in fibra attraverso un processo industriale meccanico e non chimico, fondamentale e virtuoso per poterlo considerare veramente sostenibile. Inoltre, il “cast”, colore che siamo riusciti a dare, che è quello del “pure indigo”. Anche “l’Adaptive Lycra” è stato particolarmente apprezzato. Si tratta di un tessuto attraverso il quale si riescono a coprire, con una sola vestibilità, anche tre taglie per volta. Così come molto apprezzato è un blend con la lana merino. 

Come viene comunicato tutto questo al cliente. La pezza ha un suo cartellino, delle insegne particolari? 

Tutta la collezione ha dei loghi ben definiti e riconducibili alla nuova collezione PIONEER: etichette interne, bottone logato, la retro-salpa, tutti i capi hanno la fodera, il pocketing in chambray. Ci sono dei dettagli anche nelle giacche, tutti personalizzabili. Abbiamo posto anche un QR Code sulle etichette che consente la tracciabilità del tessuto e del capo: materiali utilizzati, il processo, i tipi di colorazione… 

The Style Lift

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