THE FABRICS’ SOUP

by Marco Poli

NOI CHE ABBIAMO UN MONDO DA CAMBIARE e partiamo da un filo.

Sì, da un filo fatto di fibre sottili, che diventano tessuti o maglie. Un miracolo che si rinnova in continuazione, come il succedersi delle stagioni.

Ma, oggi ci muove un sentimento più intimo che non si alimenta soltanto di bellezza. Questo filo fatto di fibre deve essere il frutto di un percorso nel rispetto per l’ambiente, di scelte concrete e sostenibili. La scelta di una chimica sicura, di un sistema per il trattamento di depurazione delle acque di scarico. La scelta di non deforestare, di lasciare una traccia verde della nostra filiera, di riciclare le fibre riducendo i rifiuti. Perché ogni comportamento che adottiamo sulla terra lo ritroviamo nell’Oceano, che unisce tutti i mari del pianeta.

E’ una cosa strana e stupenda pensare di poter contribuire a cambiare in meglio il mondo partendo da un filo. E vedere donne e uomini che, forse inconsapevolmente, preparano un subbio per la tessitura e hanno tra le mani una risorsa così preziosa. Sono loro stessi artefici di un intreccio virtuoso che prenderà forme e destinazioni d’uso differenti. Ed è confortante assistere al fiorire di iniziative che aggregano realtà industriali che si riconoscono in questo “progetto” di cambiamento, un nuovo illuminismo. Come WSM White Sustainable Milano che si apre ai professionisti del Tessile-Abbigliamento Moda ma, anche alla città.

David Bowie, per la hit Space Oddity, nel ’69 ha scritto: “planet Earth is blue and there’s nothing I can do”… ma, forse si è sbagliato.

Al centro di The TSL Gazette, tabloid pubblicato in concomitanza della Milano Fashion Week, abbiamo inserito le Pagine Verdi che raccolgono notizie e informazioni di alcune realtà che la Sostenibilità la fanno davvero, consapevolmente e non soltanto per profitto. La Primavera Estate 2023 si è appena svelata e le premesse sono proprio incoraggianti.

Illustrazione realizzata con matite Albrecht Dürer Faber-Castell

The Style Lift

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