THE FABRICS’ SOUP

by Marco Poli

Nelle mani di King Kong… e se facessimo come le piante?

King Kong è un mostro cinematografico dall’aspetto di un gorilla preistorico, gigante, che apparve per la prima volta in una pellicola del 1933. Il suo ruolo varia nelle numerose apparizioni, portandolo ad essere da una belva furiosa a un tragico antieroe. Egli possiede una notevole intelligenza, una incredibile forza fisica, una notevole resistenza.
In queste ore una parte di umanità si sente come attanagliata nelle mani di King Kong, incapace di reagire all’unisono alle minacce che prima venivano dalla pandemia e ora, insieme, anche da un terribile conflitto alle porte dell’Europa. Le misure che sinora sono state adottate dall’Occidente per contrastare il presidente Putin (e la Russia?) sembrano palliativi, provvedimenti che non risolvono la difficoltà del momento ma, che ne allontanano per poco le conseguenze. Nel frattempo, come reagire, come programmare il nostro lavoro per il benessere nostro e di tutto un sistema? E se imparassimo dalle piante?

Pare infatti che le piante abbiano una sorta di intelligenza perché sanno affrontare periodi di difficoltà, la cosiddetta resilienza. Cioè la capacità di resistere e reagire alle difficoltà anche improvvise che possano presentarsi, mettendo in atto svariate strategie.Per noi esseri umani è un’attitudine fondamentale, una questione di atteggiamento mentale che ci consente di ottimizzare e sfruttare anche i momenti peggiori, trasformandoli in opportunità. La resilienza è strettamente legata all’adattamento, utilizzando un termine Darwiniano…Noi che non abbiamo come le piante le radici che ci legano al terreno, possiamo permetterci di muoverci, di incontrare altre persone, di confrontarci e, insieme progettare un futuro individuale e comune, sarebbe quindi auspicabile saper sfruttare questa capacità umana per rigenerare le nostre “foglie”, i nostri “rami”.


Ho assistito a un bellissimo esempio di voglia di farcela, la settimana scorsa alla presentazione di Milano Unica degli scenari per il prossimo Autunno/Inverno ‘23-‘24. Un mood contagioso. Non si parlava solo di colore e di bellezza, che di per sè basterebbero a infonderci energia, positività e creatività (che però ahimè non bastano) ma, anche in platea tra gli imprenditori, i designer, i manager e i giornalisti ho sperimentato una sorta di ordine, non detto, di scuderia: “liberiamoci da questa morsa e reagiamo!” E c’è da scommetterci che la nostra rinomata intraprendenza tutta italiana ci riserverà una bellissima e fortunata nuova Stagione in realtà, una SEASONLESS, d’ora in poi…

The Style Lift

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