THE FABRICS’ SOUP
PASSERELLE E TRINCEA
di Marco Poli
Mentre scrivo, l’Iran sferra una rappresaglia lanciando razzi contro Israele. Il massacro che si sta rappresentando in Medio Oriente da oltre un anno ci lascia con il fiato sospeso. Con grandi incognite sul futuro dove l’Occidente è sempre meno determinante e la diplomazia, che sempre prevede una strategia, è acefala.
Intanto a Parigi, sono terminate le sfilate del Pret-à-Porter. La Moda, un po’ come fosse una piccola Svizzera neutrale, continua a celebrare le sue Fashion Week, quasi estranea ai guai del mondo.
Terminate le sfilate, però, la Moda rientra nella sua routine e non può più voltare le spalle ai fatti del mondo. In realtà, è proprio adesso che abbiamo disperato bisogno oltre che, in primis, di stabilità, benessere e pace, anche di bellezza e armonia. La Moda, infatti, dispensa sogno e, anche ricchezza. Non è certo la perfida e cinica Regina matrigna di Biancaneve assorta nello specchiarsi e indifferente ai destini del mondo ma, ha sulle sue spalle un “Sistema Moda” che, ad esempio, con il solo indotto della fashion week milanese di settembre vale qualcosa come 213 milioni di euro. Considerando entrambi i periodi di sfilate febbraio e settembre 2024 l’indotto complessivo generato sarà intorno ai 396 milioni di euro, per Milano.
La buona notizia per la Moda e i suoi adepti, è che sempre più aziende e marchi, a partire dalle materie tessili, terminata (e sgamata) l’ubriacatura del Green Washing, si stanno indirizzando verso un’etica e una attenzione alla sostenibilità anche sociale. Coinvolgendo anche donne e assicurandosi che l’ambiente di lavoro sia salubre, condannando il lavoro minorile.
Mentre la moda del Lusso vacilla sotto i colpi di una geopolitica schizofrenica che determina altre priorità e performance di spesa, si aprono enormi varchi per la moda “smart” che si rivolge a giovani (tanti) sempre più aggiornati e consapevoli di come ogni scelta per il guardaroba, anche soltanto per l’acquisto di una maglietta, abbia un grande potere di emulazione positiva.
Archiviata dunque, l’arcigna Regina di Biancaneve, con il suo sontuoso armadio polveroso, pare sia finalmente giunto l’inizio di una nuova favola dal lieto fine.