THE FABRICS’ SOUP

IL BISOGNO DEL SOGNO (E DI BELLEZZA)

di Marco Poli

Personalmente, ho bisogno di bellezza. Tra notizie di guerre, ipertecnologia, distopia e fake news, sempre più, si fa strada in me il bisogno di bellezza e della ricerca di dove trovarla. Ma, spesso, sorprendentemente, la trovo dove non me l’aspetto. Attingo alla bellezza che vedo ovunque, il mio sguardo funziona così. La bellezza del mondo non consiste soltanto nelle meraviglie “naturali”, ciò che è artificiale, dopotutto, non è che il naturale prodotto dell’artigiano e potrebbe venir considerato anch’esso un prodigio della Creazione. 

Partire alla scoperta della Bellezza, anche a Milano!, si risolve a volte in un breve tragitto: si tratta semplicemente di saper vedere le cose.

È accaduto così, ancora una volta, durante la Design Week in questo mese di aprile 2024. Ho trovato immensa bellezza a Palazzo Orsini, alla presentazione di ARMANI CASA, un viaggio “negli Echi dal mondo” condensato in alcune stanze, anch’esse di una bellezza travolgente. L’ho trovata alla Pelota, alla presentazione di HERMES per la casa dove, manufatti di estrema raffinatezza e gusto si armonizzavano in un percorso sul tema della terra che ha evocato un radicamento con il mondo: l’occhio si perdeva nelle composizioni di materiali grezzi: mattoni, pietra, ardesia, legno e terra compattata. L’ho trovata, la bellezza, da Alcova, a Varedo, nelle esposizioni a Villa Borsani, esemplare espressione dell’architettura e del design in stile razionalista, così come a Villa Bagatti Valsecchi, costruzione del XVIII Secolo che ha fatto da sfondo e contenitore di oggetti e mobili di moderno design. L’ho sperimentata al Salone del Mobile, nello spazio THE HOUSE OF LYRIA dove i tessuti, protagonisti, sono stati ingredienti per rivestire mobili e pareti in un susseguirsi di proposte di grande charme, e da LELIEVRE che ha presentato tessuti e tappeti frutto di antiche e nobili arti tessili.

L’ho trovata ancora all’esposizione di Stefano Chiassai da Ottagono, dove arazzi, tappeti, tovaglie, piatti si sono trasformati in altrettante tele per i suoi disegni, coloratissimi messaggi di positività e gioia.

Ma l’ho incontrata, la bellezza, anche in piccoli oggetti e manufatti, quasi anonimi ma, densi di cura per il dettaglio e per la qualità dei materiali. L’ho trovata anche nelle dichiarazioni e nelle presentazioni appassionate di interior designer che hanno lavorato mesi e forse un anno intero per questa settimana.

Ho fatto il pieno di bellezza e ho viaggiato nel mondo a chilometro zero. Un’esperienza e un miracolo che Milano ci offre una volta l’anno, indispensabile messaggio universale di armonia e, di questi tempi, ce n’è davvero bisogno!

Marco Poli

The Style Lift

Back to Top