BRUNELLO, THE HUMAN WEAVING COMPANY

Intervista a Elisabetta Gabri, General Manager dell’azienda e ideatrice del Passaporto per la Fodera 100% Europea.

di Marco Poli

  1. Dottoressa Gabri, Brunello vanta una lunga storia che si avvicina ormai ai 100 anni, sempre spesi nella ricerca della qualità, dell’eccellenza e del made in Italy. Italianità ribadita anche come pay-off del logo e che accompagna ogni campione di tessuto Brunello: “proudly made in Italy since 1927”. Oggi il termine made in Italy è forse un po’ abusato, scontato. Cosa significa concretamente esserlo dal 1927?

Brunello sottolinea in ogni documento e quindi in ogni azione il fatto che ciò che vende è esclusivamente prodotto in Italia e a Brunello. Questa è sicuramente una scelta distintiva in un momento storico nel quale spesso si è facilitati nello scendere a compromessi, la nostra produzione non ha necessità derivanti dal mercato esterno di essere delocalizzata perché da anni le nostre materie prime sono gestite da oligopoli o monopoli e perciò comperarle in Italia o in qualsiasi altra parte del mondo non cambierebbe la loro quotazione, certo resta il problema del cuneo fiscale  italiano sulla manodopera, ma distintivo è il know how delle persone che lavorano in e con Brunello: ci definiamo the human weaving company proprio perché consideriamo il fattore umano imprescindibile

  1. Ma, “made in Italy” non bastava…Brunello è leader europeo nel settore specifico in cui opera; questo riconoscimento è anche una responsabilità. È stata forse la consapevolezza di questa responsabilità nell’essere precursori di nuove strade, che vi ha portati ad essere capofila del progetto SAGLIA ENKA® by Brunello? Ci può illustrare quali sono i vantaggi oggi dell’essere completamente made in Europe?

La responsabilità di sicuro non ci spaventa, ci preoccupa invece il rischio di perdere per sempre una filiera europea di così grande valore; perciò con ormai una sola filatura di viscosa filo continuo in Europa abbiamo sentito la necessità di impegnarci nel provare a condividerne il valore anche con il consumatore finale sensibilizzandolo in materia di qualità reale garantita, di tracciabilità, con la finalità di mantenere e di esplicitare questa filiera completamente europea, dalla pianta alla fodera, sostenendola fattivamente con forza in un momento storico che a volte viene da definire di “stabile incertezza” dal quale dobbiamo uscire con azione concrete. Spesso il consumatore è ignaro della provenienza sia della materia prima che di come avvenga la stessa trasformazione degli elementi di un capo d’abbigliamento e specialmente della fodera. Con questo progetto in maniera trasparente e tracciabile garantiamo la polpa di cellulosa dalla Svezia certificata FSC, la filatura a Obernburg vicino a Francoforte della Enka®, la tessitura in Brunello e la nobilitazione in Ti.f.a.s. nostro partner da più di quarant’anni, un vero “made in Europe” con tutte le garanzie che ne derivano.

  1. Siete gli ideatori del “passaporto per la fodera 100% europea”. Nella prima pagina del passaporto, come in uno statuto costitutivo, sono elencate le caratteristiche fondanti del progetto, le ricordiamo: di qualità, responsabile, certificato, etico, competitivo, tracciabile, trasparente. Sono tutti aggettivi interconnessi tra loro. Quale è a suo avviso la forza motrice di questo progetto, capace di innescare un virtuoso effetto domino?
La fodera in viscosa Saglia ENKA® by Brunello

La forza motrice di questo progetto è arrivare al consumatore dandogli la garanzia di indossare anche una fodera di qualità e realizzata al 100% in Europa con tecnologie che la rendono sostenibile per il pianeta e il documento “passaporto” ci è sembrato lo strumento più intuitivo ed efficace per una scelta informata.

Da sempre in Brunello consideriamo un valore assoluto migliorarci in ogni processo produttivo per consegnare ai nostri figli un pianeta vivo e da decenni, ancor prima che il mondo scoprisse i propri errori, investiamo in tal senso perché per noi “fare impresa” è sempre stata una questione etica. L’Unione Europea dal 2025 finalmente obbligherà alla tracciabilità dei componenti dei capi d’abbigliamento: con questo progetto anticipiamo questo processo e iniziamo a “provocare” i nostri clienti al cambiamento nel metodo gestionale anche di quelli che loro considerano accessori come la fodera, affinché il consumatore possa beneficiare di queste informazioni utili alla sua scelta consapevole quando approccerà il capo di abbigliamento in fase di acquisto.

  1. Questa innovativa partnership con ENKA®, altamente competitiva e sostenibile, ritiene possa far nascere in futuro altre iniziative analoghe capaci di produrre vantaggi commerciali oltre che di reputazione?

Il nostro rapporto commerciale con Enka® è ininterrotto dal 1952, questo a sottolineare che per noi non sono semplicemente un fornitore ma un vero partner strategico. Il valore del nostro prodotto, come dicevo, sta nel nostro know how, nella nostra filiera e nella nostra capacità di comunicarne valori e senso etico. Questo progetto è gestito in esclusiva da Brunello ma vuole essere un esempio per tutto il comparto affinché trasparenza e tracciabilità possano realmente dare valore aggiunto al nostro prodotto e soprattutto garantire l’esistenza della trasformazione tessile in Italia nel futuro, una trasformazione tessile che per esistere non potrà esimersi dalla ricerca della più alta qualità che questo progetto già garantisce senza compromessi.

foto in apertura: Elisabetta Gabri, General Manager Brunello e ideatrice del Passaporto per la Fodera 100% Europea.

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