BRESCIANI a Pitti Immagine Uomo.                                                                                                        

LA CALZA AMBASCIATRICE

di Marco Poli

Colloquio con il presidente Massimiliano Bresciani: considerazioni sull’eleganza maschile e sull’importanza di promuovere lo stile italiano nel mondo, che attinge da una cultura del bello e ben fatto e da uno sterminato patrimonio artistico, letterario, per chi lo sa interpretare e proporre.

Massimiliano Bresciani, che cosa c’è da inventare ancora nella Calzetteria maschile,  cosa vi può differenziare oggi da una proposta piuttosto omologata?

Secondo me, più che inventare qualcosa, è interessante riuscire a mantenere una “tradizione” perché, dal punto di vista dell’inventiva, come in tutti i settori, a parte la tecnologia che è l’unica che realmente innova, dalla musica alla moda è  importante rielaborare e attualizzare quello che è già stato fatto. Noi, ad esempio, ci affidiamo ai nostri archivi storici. L’azienda ha 50 anni e, in questi decenni, di prodotti e disegni ne abbiamo fatti parecchi. Spesso li recuperiamo e li rieditiamo con nuove combinazioni di colore, aggiorniamo i disegni. Ultimamente abbiamo fatto delle belle collezioni trovando ispirazione dai nostri archivi degli anni ’70, motivi geometrici, ovviamente seguendo i colori di tendenza della stagione. Mantenere know-how di produzione e di patrimonio creativo è dunque importantissimo. Per noi talvolta è difficile per via del ricambio generazionale. Sostituire persone con grandi competenze ed esperienza, prossime alla pensione,  è difficile, complicato. Facciamo molta ricerca a livello di fili che abbiamo in magazzino: lino, cotone, canapa, seta che usiamo in mélange tra loro. La nostra è un’azienda più artigianale che non industriale e penso che realtà come la nostra, quello che fanno,  lo fanno oltre che per profitto, anche per la grande passione che consente di fare progetti, qualche volta antieconomici ma, che facciamo per il piacere di proporre qualcosa di nuovo. Questo è un altro elemento di differenziazione.

Oggi, con questa creatività, non si può più parlare di due collezioni all’anno… Un tempo c’era la stagione Primavera-Estate e Autunno-Inverno, poi si sono aggiunte la Pre e la Main; poi la Cruise e la Holidays, quest’ultima soprattutto riservata, nel mese di novembre, al mercato U.S.A. Ma io credo che importante sia oggi lavorare su collezioni più piccole e con capsule bi-mensili, mirate e aggiornate.

Siete riusciti in questi anni ad “imporre” uno stile più italiano, uno “stile Bresciani” all’estero? Vedo che voi continuate con la calza lunga e “formale”…

Su questo mi vien quasi da piangere. È una mia personale battaglia che non siamo ancora riusciti a vincere del tutto, nel convincere alcuni clienti. C’è una sorta di tara psicologica in certi mercati esteri per cui il cliente che indossa la calza corta è convinto che la calza lunga sia meno confortevole ma, è totalmente il contrario! Oltre al fatto che la calza lunga è più sobria ed elegante della calza corta, è anche più comoda poiché, essendo sopra il polpaccio, comunque fisicamente, non scende. La calza corta, con il movimento in ogni caso tende a scendere verso la caviglia.

Che quota rappresenta per voi la calza sportiva? 

Il 10%. Più che sportiva, la nostra è una calza casual. Noi non produciamo calze sportive. Sono proprio macchinari diversi. Quello che è cambiato negli ultimi anni è che è esploso il colore. Da calza prevalentemente nera, blu o grigia, adesso il 70% della nostra produzione è di calze colorate.

Voi siete stati tra i precursori di calze “parlate” attraverso l’ispirazione a personaggi noti, storici. Addirittura, avete scritto passi della Divina Commedia sulle calze. Questo vi ha distinto in un panorama omologato di calze maschili dominato per lo più da rombi e righe. Proseguite in questa scia?

La tendenza è quella, sì,  perché noi esportiamo molto e ovviamente, al di là della qualità, del saper fare italiano, del servizio, quello che esportiamo è uno stile di vita e una “cultura” e, qui in Italia abbiamo da attingere a piene mani dal patrimonio artistico e letterario, basta avere un po’ di creatività. Continueremo certamente. La calza lunga, come detto, è il primo passo di eleganza, di stile di vita italiano. Siamo indissolubilmente legati alla cultura italiana. Un 30% della nostra produzione è per altri marchi. Non è solo una questione finanziaria ma, anche perché collaborare con grandi gruppi, ci aiuta a mantenere uno standard qualitativo molto alto. I controlli sono molto rigidi e ci mantengono aggiornati sulle nuove normative, ci aiutano a mantenere la rotta su una strada di sostenibilità. La nostra azienda si è sempre orientata su materie prime, filati naturali: praticamente siamo a impatto zero.

Massimiliano e Fabio Bresciani

The Style Lift

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