THE FABRICS’ SOUP

LUCI, FIOCCHI E COTILLON FRANCESI 

di Marco Poli

In occasione delle festività natalizie 2023 le strade dello shopping  di Milano sono state abbellite da alcuni marchi francesi del Lusso che hanno portato un po’ di ville lumière e di grandeur in una città che ultimamente passa alle cronache come teatro di vandalismi e di violenza e che spegne le luci del Natale nelle periferie che, proprio loro, avrebbero invece bisogno di un po’ di “atmosfera festosa”.

Con lo stile francese si sa, si va sul sicuro… ci sanno fare sulle scenografie (Re Sole docet), basta vedere come Louis Vuitton abbia rivestito l’enorme edificio situato al numero 103 di Champs-Elysées, una delle strade più belle e note al mondo, con un baule realizzato in rete metallica Monogram, in legno e alluminio direttamente ispirata ai bauli del marchio, in passato usati dagli esploratori, oggi ricercati da collezionisti ed estimatori. Nei giorni di festa di questo Natale, è  apparso in tutta la sua splendente grandeur, con giochi di luci e atmosfere davvero di grande impatto.

Intanto, a Milano, in corso Vittorio Emanuele II i disegni luminosi dei pacchi regalo e delle boccette di profumo Chanel hanno accompagnato nel passeggio e nello shopping milanesi, turisti e ospiti stranieri sino ai portici della Rinascente, in un crescendo wagneriano, quasi pirotecnico, nel finale. 

Sempre LVMH ha abbellito e rivestito il palazzo Dior in via Monte Napoleone con un enorme, brillante, ricco e luminoso fiocco dorato, mentre un dirigibile rosso ha impreziosito la facciata della sede di Cartier  in Via Monte Napoleone dove, anche Hermès non è stato da meno, rivestendo la facciata con raffinatissimi decori e ricami luminosi come di panna su una immensa torta nuziale.

I milanesi e i loro ospiti hanno potuto così alzare lo sguardo anche solo per il tempo di una passeggiata, godersi lo spettacolo che, oltre ad attrarre l’attenzione sui brand autori di queste installazioni, hanno di fatto donato alla città un po’ di effimera gioia. Effimera e fugace come un sogno, certo, poiché il Lusso si ripropone così, soprattutto in questo periodo, nella sua forma ancora più palese, marcando un netto distacco tra una classe sociale sempre più ricca che entra e compra nelle boutique e un pubblico che aspira a prodotti che non può permettersi ma di cui avverte il bisogno per sentirsi meno povero. 

Un funzionario di banca mi ha confidato che in dicembre sono aumentate le richieste di prestiti per poter fare regali. E, non si tratta di genitori che non hanno i denari per fare un dono ai loro bimbi (che sarebbe anche comprensibile) ma, spesso, di persone che vogliono trasmettere uno status sociale che non gli appartiene, disposti ad indebitarsi per apparire chi non sono. 

Tralasciando considerazioni scontate sulla preoccupante deriva di una società sempre più vittima di condizionamenti da parte dei media e della rete, ci appare difficile nel prossimo futuro pensare a una società dove i valori della solidarietà e della sostenibilità responsabile, della tracciabilità e della qualità intrinseca possano essere prioritari. Ma, forse, speriamo, le nuove generazioni questo balzo l’hanno già fatto, e non ce ne siamo accorti… 

The Style Lift

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