GENOVAJEANS 2023, TRA INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’

Nelle vie del centro storico della città ligure, il jeans diventa protagonista assoluto tra presentazioni, mostre e workshop di una nuova, creativa e responsabile denim community.

di Sara Sammarco

Un viaggio circolare alla scoperta di un percorso che porta dall’ideazione alla creazione del jeans, dall’ingrediente al capo finito, e viceversa, presentato sotto forma di esposizione collettive all’interno di location storiche e di grande valore culturale nel cuore della città. Dal 05 all’08 di ottobre, è andata in scena GenovaJeans dove il jeans è diventato protagonista tra presentazioni, mostre e workshop. La città di Genova si veste di denim e per l’occasione ha aperto le sue porte per un evento dal format unico e nuovo: un networking space a cielo aperto con l’obiettivo di creare una jeans community innovativa dall’approccio circolare ed inclusivo, in linea con la politica green intrapresa dal Comune di Genova e con l’agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile.

A GenovaJeans, concept ideato da Manuela Arata, la cui curatela generale è stata affidata a Anna Orlando, si parla del jeans del presente e del futuro, sempre più bello, creativo e responsabile. Una diversità culturale senza precedenti che porta sullo stesso palcoscenico espressioni stilistiche differenti e interpretazioni eterogenee della bellezza e del design in ambito jeanswear, accumunate da un forte senso di responsabilità ambientale, sociale, di riduzione degli impatti e dalla condivisione dello stesso obiettivo, pur intraprendendo strade molteplici. Tante le location coinvolte: dalla Biblioteca Universitaria (a sinistra in foto), hub principale della fiera, al Museo Diocesano, dal Museo del Risorgimento all’Ex Oratorio di San Tommaso, per proseguire lungo tutta la via del jeans che parte da via di Prè e prosegue in via del Campo, Fossatello e via San Luca. Tanti i protagonisti e le aziende che hanno presentato e raccontato il proprio brand, le proprie caratteristiche e attività: realizzare jeans di altissima qualità, fare premium upcycling, avere un business model unico, utilizzare o creare materiali di nuova generazione, realizzare capi o accessori made to order per produrre in maniera sostenibile, unire sapientemente jeans e sartorialità, il tutto all’insegna dell’innovazione responsabile, dell’etica e della trasparenza. Il viaggio di GenovaJeans si è articolato in tre diversi dimensioni.

Filiera produttiva, Oratorio di San Tommaso

All’interno della Biblioteca Universitaria sono stati ospitati i brand heritage che hanno esplorato storia, evoluzione e best practises di questo capo icona: Blue Blanket Division, Blue of a Kind, Diesel, IMIJT350220 by Canova, Incotex Blue Division, Mud Jeans, Pepe Jeans, Roy Roger’s, Stefano Chiassai e Tela Genova. I nuovi creativi, designer di nuova generazione che hanno adottato innovative strategie di eco design per la creazione di jeans smart, presentati all’interno dell’Edificio Metellino in zona Darsena e hanno visto la partecipazione di nomi come Andrea Grossi, Marcello Pipitone with Albiate 1830, Ksenia Schnaider, Zerobarracento. Infine, la filiera produttiva, composta da aziende icone della catena di fornitura e del valore del jeans, che rappresentano la maggior parte dei passaggi della produzione, formata da Albiate 1830, Cadica, Candiani Denim, Circulose, Officina39, Pure denim with Bemberg by Asahi Kasei, Soko Chimica, Tencel, Tonello, YKK Italia, filiera ospitata all’interno dell’Ex Oratorio di San Tommaso. L’ identità responsabile della fiera e dei suoi protagonisti sono state condivise attraverso uno speciale tag con QR code powered by C.L.A.S.S. (Creativity Lifestyle And Sustainable Synergy), un “passaporto” che raccontava le scelte aziendali rispetto all’etica e alla trasparenza e la tracciabilità dei suoi prodotti.

GenovaJeans è anche Arte e Formazione, grazie alle numerose mostre allestite in città e i vari talk con i protagonisti della denim community. Del resto, Genova è la culla del jeans, la città da cui tutto ebbe inizio: “Janne”, il nome di Genova in francese antico, secondo il dizionario Oxford, è dove è stato prodotto il cotone pesante oggi utilizzato per i jeans. I genovesi sono stati i primi ad avere l’idea di tingere di blu indaco un fustagno prodotto nella città ligure che ancora oggi si fa portavoce di questi nuovi valori, quali la creatività, la tecnologia e la produzione responsabile. 

The Style Lift

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